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L'Album

Questo album emerge da diverse ore di registrazioni di musica improvvisata. Una testimonianza sonora di quasi 80 ore è stata sottoposta a un processo di arrangiamento, ri-registrazione, editing, selezione, sovraincisione e missaggio. L’espressione “Fourth Wall” o quarta parete è legata alla rottura del patto con l’ascoltatore che viene accompagnato lungo una continua alternanza di forme e strutture legate alla spontaneità improvvisativa e dalla ricerca timbrica nella composizione e nelle forme dei brani. La ricerca musicale e sonora del progetto ha come fine quello di unire le pratiche e gli stili legati al mondo dell’ improvvisazione jazz e della composizione classica. Al suo interno l’album porta con sé entrambe le pratiche generando, come spesso in ambito sonoro succede, un terzo suono che conduce altrove l’ascolto. Alla fine di questo processo di innovazione e ibridazione che fonde vocabolari differenti tra loro troverete un’unica traccia magica, fresca ed originale. In questa registrazione flussi di musica improvvisata convivono pacificamente con i generi mainstream (rock, ambient, jazz, post rock) arrivando a una pratica inesplorata e attraente per creare musica.

Musica

Fourthwall di Carlo Purpura comprende otto brani tematicamente correlati e presenta sue esibizioni alla chitarra acustica, elettrica, baritona. I musicisti coinvolti sono Alice Cortegiani,, Ludovica Luppi, Luca La Russa, Simone Sfameli, Manfredi Crocivera, Federico Mordino, Vincenzo Salerno Paolo Casali Andrea Ardizzone, Giovanni Gambardella e Maddalena Fogacci Celi. L’elenco completo dei brani e i crediti sono riportati di seguito. «L’idea dell’album si fa strada tra il 2010 e il 2014 sullo sfondo della scena jazz e free romana dove riecheggiavano le profetiche improvvisazioni di Eugenio Colombo, Giancarlo Schiaffini – spiega Carlo Purpura – e durante quel periodo ero ispirato dai suoi libri E non chiamatelo jazz (2011), Tragicommedia dell’ascolto (2015) e da Lee Konitz il quale afferma che “ci vuole una vita per prepararsi a non essere preparati” ribadendo il concetto di Schiaffini quando dichiara che “l’improvvisazione non si improvvisa”. In quegli anni ero affascinato anche dal flusso sonoro nelle perfomance di Jim Black, del Wayne Shorter Quintet e dalla sonorità di band come Jaga Jazzist e i Tortoise. La musica inizialmente è nata dalle registrazioni di improvvisazioni in uno scantinato di San Lorenzo con il batterista e sound engineer Simone Sfameli e con il chitarrista Jacopo Manzo. Ci chiedevamo come sarebbe stato possibile far percepire al pubblico la nostra musica come qualcosa che non fosse solo per addetti ai lavori e che unisse territori musicali percepiti come distanti tra loro. Gli studi di missaggio alla Scuola Nazionale di Cinema mi diedero l’idea di considerare l’improvvisazione la struttura su cui stratificare la musica degli archi, quella dei fiati e delle percussioni, intrecciando strumenti acustici e sperimentazione tecnologica». Questo approccio eterodosso e innovativo si riflette anche nei metodi di registrazione: alcune tracce di Fourthwall sono nate da prime letture improvvisate, un processo che conserva la magia istantanea del momento creativo. Successivamente sono stati aggiunti degli strati di archi principalmente dei duo di cello e violino come espressione di armonia ed emozione, insieme a Paolo Casali abbiamo aggiunto altri archi trio e quartetto ed infine fiati e percussioni così il progetto è diventato più orchestrale, con la partecipazione di musicisti che stimo: il bassista Luca La Russa il sassofonista tenore/baritono Vincenzo Salerno e la violoncellista Ludovica Luppi. Un’esperienza felice è stata quella di registrare su alcuni brani due batterie grazie al grande lavoro ed alla sensibilità che Manfredi Crocivera e Simone Sfameli hanno dedicato al progetto. “Su tre brani è stato emozionante registrare facendo tutto il contrario di come viene preparato durante una produzione con partiture, prove, arrangiamenti ecc ecc abbiamo registrato direttamente una prima lettura lasciando spazio all’improvvisazione senza provare nulla prima di andare in rec. Questa pratica si è rivelata un’esperienza sorprendente e mi ha dato la conferma che nella prima lettura si conservi qualcosa di magico se il materiale che si suona è vicino all’immaginario sonoro dei musicisti. Sia le collaborazioni con la band che le varie fasi da solista sono state un percorso di apprendimento pieno di piccole scoperte. Il confronto con Francesco Vitaliti che ha curato le registrazioni di archi, fiati e percussioni mi aiutato e lo stesso è stato nelle fasi di editing e montaggio dei suoni con Livo Paulet e la sound designer Silvia Orengo, mi ha stimolato per il mix del disco, contribuendo in modo creativo al paesaggio sonoro e a mettere insieme tutti gli elementi.

Crediti

composizione – Carlo Purpura
arrangiamento  – Carlo Purpura, Paolo Casali
tromba, flicorno  – Andrea Ardizzone
clarinetto basso, soprano – Alice Cortegiani
violino – Maddalena Fogacci Celi
viola – Camila Sanchez
violoncello – Ludovica Luppi

sax alto – Giovanni Gambardella
sax tenore, baritono – Vincenzo Salerno
piano, rhodes – Paolo Casali
basso elettrico – Luca La Russa
chitarre semi acustica baritona, mandolino – Carlo Purpura
chitarra elettrica – Alessandro La Barbera
batteria – Manfredi Crocivera, Simone Sfameli 

percussioni – Federico Mordino
prodotto da Carlo Purpura
registrato presso Studio Indigo (Palermo), KEA Sounds, e BNC Studio (Roma);
missato e masterizzato presso Studio Tevere e BNC Studio (Roma)
produzione a/v – Karel soc.coop, Claudio Cirrito, Lidia Barro
montaggio del suono – Silvia Orengo, Livio Paulet
registrato da Francesco Vitaliti (Studio Indigo), Carlo Purpura (BNC Studio)
mix e mastering – Carlo Purpura
grafica e sito web –  Cecilia Negri, Giovanni Pignone
distribuzione digitale: LANDR
edizioni musicali BNC Music srl
concesso in licenza da ®LyraMusic for Tales || ℗&© 2024 BNC Music srl
UPC 055905223269
Prodotto con il sostegno del MiC e SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

 

Un ringraziamento a Irma Rappazzo, Roberto Piparo, Fabio Rizzo, Bar dell’Euro, Basquiat Cafè, Sergio Bachelet, Alessandro Cellai, Jacopo Manzo, Bernard Bursill-Hall, Stefano Campus,  Federico Savina.

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